
Il 5 luglio, a Parigi (Francia), la Giuria internazionale dell'OIV ha assegnato 14 premi e 10 menzioni speciali tra le 51 opere in gara provenienti da 19 paesi diversi: una splendida annata 2018 per i Premi dell'OIV!
Il 18 settembre, durante la prestigiosa Cerimonia di consegna dei Premi dell'OIV, cui erano presenti numerosi rappresentanti del corpo diplomatico, la nuova presidente dell’OIV, Regina Vanderlinde, il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, il presidente e il segretario scientifico della Giuria dei Premi dell'OIV, František Lipka e Jean-Luc Berger, sono stati presentati i vincitori del 2018.


In risposta alle istanze della comunità scientifica dell'OIV, i membri della Giuria dei premi riunitisi a Parigi il 5 luglio 2018, hanno deciso all'unanimità di creare una nuova categoria dei Premi dell'OIV: "Vitivinicoltura sostenibile".
Questa undicesima categoria riguarda un ambito di grande preoccupazione per gli esperti dell'Organizzazione.
Risponde inoltre alla crescente offerta di opere incentrate sullo sviluppo sostenibile nell'ambito della vitivinicoltura, un tema che la Giuria dei Premi desidera sostenere con forza.
Pertanto, nella prossima edizione dei Premi dell'OIV, le cui iscrizioni saranno aperte dal 1º settembre 2018 al 28 febbraio 2019*, le opere che trattano i tre pilastri dello sviluppo sostenibile (ambiente, società ed economia) potranno competere in questa nuova categoria.
*I moduli di iscrizione verranno pubblicati sul sito web dell'OIV a partire dal 1º settembre 2018 qui
Contatto: jurydesprix@oiv.int


La terza edizione della Conferenza della vigna e del vino in Libano si è tenuta a Beirut, il 13 settembre scorso.
Organizzata dal ministero dell'Agricoltura libanese sul tema "nuove strategie e tecnologie per l'industria vinicola libanese" presso l'Università Saint Esprit di Kaslik (USEK), all'evento erano presenti le principali aziende del settore associate all'Unione vinicola del Libano e diversi esperti del settore.
I relatori, provenienti da diversi paesi quali Francia e Italia, hanno contribuito a fare luce sui recenti progressi in ambito tecnico, scientifico ed economico.
Il direttore generale dell'OIV e il suo assistente hanno partecipato a questa giornata e Jean-Marie Aurand ha colto questa occasione per sottolineare che sin dal 1995, anno dell'adesione del Libano all'OIV, i rapporti sono sempre stati molto stretti e fruttuosi.

Da un paio di decenni a questa parte, la vitivinicoltura libanese vive una crescita notevole
Nel 1997, su consiglio dell'OIV, venne creata l'Unione vinicola del Libano. Nel 2000, il Libano adottò la legge sul vino, ai sensi della quale nel 2013 fu creato Istituto nazionale della vigna e del vino. Negli ultimi sei anni, grazie al dinamico impegno del direttore generale Louis Lahoud, i rapporti tra OIV e Libano si sono ulteriormente rafforzati.
Aurand ha inoltre ricordato il successo delle giornate dei vini del Libano che si sono svolte a Parigi nel 2010 e 2013, a Berlino nel 2014, negli USA nel 2016 e 2017 e in Svizzera quest'anno, su iniziativa del ministero dell'Agricoltura. La giornata di quest'anno in Svizzera, che ha visto la partecipazione di un vasto pubblico di specialisti, i quali hanno avuto l'opportunità di scoprire la diversità e la qualità della produzione libanese, è stato reso possibile grazie all'impegno del direttore generale dell'Agricoltura Louis Lahoud e al sostegno del ministro degli Affari esteri Gebran Bassil.
Durante questa visita, il direttore generale dell'OIV è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica, il generale Michel Aoun, e dal primo ministro Saad Hariri, che hanno ribadito il sostegno del proprio paese alle attività dell'Organizzazione.

Jean-Marie Aurand con:
1. Il Presidente della Repubblica, il generale Michel Aoun
2. Il Primo Ministro, Saad Hariri
Inoltre, ha tenuto degli incontri ad alto livello con il ministro dell'Economia Raed Khoury (1), il ministro della Giustizia Salim Jreissati (2), il ministro dell’Informazione Melhem Riachi (3) e quello del Turismo Avedis Guidanian (4), a riprova dell'importanza attribuita da questo paese alla filiera vitivinicola.


Da un paio di decenni a questa parte, la vitivinicoltura libanese vive una crescita notevole e annovera oggi quasi 50 aziende viticole rispetto alle 8 di venti anni fa.
Il Libano produce circa 80.000 hL di vino l'anno e ne esporta la metà. La filiera valorizza i vitigni autoctoni, quali l'Obeidy o il Merweh, con l'obiettivo di recuperare le radici della sua viticoltura millenaria.

La trasferta è avvenuta in occasione della 7ª Esposizione internazionale di vini del versante est dei monti Helan, svoltasi dal 12 al 15 settembre 2018.

Regina Vanderlinde ha partecipato all'inaugurazione dell'evento, il cui tema era l'apprezzamento del gusto del marchio, e a cui era presente, tra le autorità locali, Cao Kailong, direttore del Ningxia Grape Industry Development Bureau.

Nel corso della manifestazione è stata inoltre organizzata un'esposizione di vini di diverse regioni cinesi: il "Belt and Road" al Yinchuan Exhibition Center. Questa visita è stata anche l'occasione per la presidente di visitare diverse aziende vitivinicole della regione.
Durante la sua permanenza in Cina, Regina Vanderlinde ha incontrato Hao Linhai, ex vicesegretario di partito del governo popolare del Ningxia ed ex presidente dell'Associazione dei viticoltori di Ningxia. Questi ha ricevuto il Merito dell'OIV in occasione del 40º Congresso mondiale della vigna e del vino tenutosi a maggio 2017 a Sofia (Bulgaria).

La viticoltura nella regione di Ningxia sta conoscendo una fase di grande sviluppo sotto l'impulso, in special modo, delle autorità locali. La produzione di vino è orientata alla qualità e alla diversità ed è condotta da oltre 180 aziende vitivinicole.
Tale dinamismo riflette l'immagine della vitivinicoltura cinese che, complessivamente, fa registrare una forte crescita sia nella produzione di uva da tavola (1º produttore mondiale) sia nella produzione e nel consumo di vino (8º produttore e 5º consumatore mondiale).

Questa nazione di millenaria tradizione viticola desidera ravvivare la propria filiera vitivinicola, specialmente nell'ambito del piano strategico per l'agricoltura lanciato dal Presidente della Repubblica Nursultan Nazarbaev, che mira a posizionare il Kazakistan tra i principali attori mondiali del settore della produzione biologica.
Come ha menzionato Jean-Marie Aurand, "dopo l'adesione di Azerbaigian, Armenia e Uzbekistan, quella del Kazakistan completerebbe la presenza dell'Asia centrale nel consesso dei paesi viticoli dell'OIV, testimoniando il rinnovamento di queste regioni di grande tradizione nella produzione di uva e vini e l'emergere di aspettative di mercato per prodotti di qualità che rispettano le norme internazionali".
