Raccomandazioni sulla valutazione e la comunicazione degli studi epidemiologici riguardanti il consumo di uva, vino e altri prodotti vitivinicoli

Stato: In vigore

Raccomandazioni sulla valutazione e la comunicazione degli studi epidemiologici riguardanti il consumo di uva, vino e altri prodotti vitivinicoli

RISOLUZIONE OIV-SECSAN 711-2022

RACCOMANDAZIONI SULLA VALUTAZIONE E LA COMUNICAZIONE DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI RIGUARDANTI IL CONSUMO DI UVA, VINO E ALTRI PRODOTTI VITIVINICOLI

CONSIDERATO l’articolo 2 dell’Accordo del 3 aprile 2001, che stabilisce gli obiettivi e le funzioni dell’OIV, ivi inclusa quella di indicare ai propri membri le misure atte a tener conto delle esigenze dei produttori, dei consumatori e degli altri operatori del settore vitivinicolo, e che per raggiungere tali obiettivi le attività dell’OIV devono essere intese a:

g) partecipare alla tutela della salute dei consumatori e contribuire alla sicurezza sanitaria delle derrate alimentari mediante il promovimento e l’orientamento delle ricerche sulle caratteristiche nutrizionali e sanitarie corrispondenti;

n) raccogliere, elaborare e diffondere le informazioni più appropriate e comunicarle,

CONSIDERATO il Piano strategico 2020-2024 dell’OIV (linea III. A), inteso a incoraggiare la ricerca e raccogliere e diffondere le informazioni scientifiche sugli effetti del consumo di vino, uva e altri prodotti della vite sulla salute umana, di concerto con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e altre organizzazioni competenti,

CONSIDERATO che la salute pubblica è un’area che rientra nelle competenze degli Stati membri e che le presenti raccomandazioni devono essere attuate a discrezione di ciascuno Stato membro, in linea con le priorità nazionali di salute pubblica,

CONSIDERATO che i consumatori di vino devono essere pienamente informati sulle caratteristiche e la qualità dei prodotti che consumano,

CONSIDERATO che la Commissione “Sicurezza e salute” ha raccolto, elaborato e diffuso informazioni sugli effetti del consumo di alcol sulla salute, al principale fine di contribuire alle scelte consapevoli circa il consumo di vino,

CONSIDERATA l’importanza dell’epidemiologia e della sua applicazione, in base alla definizione dell’OMS: lo studio della distribuzione e dei determinanti delle situazioni o degli eventi collegati alla salute (comprese le malattie), e l’applicazione di questo studio al controllo delle malattie e di altri problemi di salute; nonché la possibilità di svolgere indagini epidemiologiche avvalendosi di metodi diversi: sorveglianza e studi descrittivi per l’osservazione della distribuzione, e studi analitici per l’analisi dei determinanti,

CONSIDERATO che i lavori della Commissione “Sicurezza e salute” tengono conto del documento di competenza collettiva sulla valutazione e l’uso delle evidenze epidemiologiche per la ricerca sul consumo di uva, vino e altri prodotti vitivinicoli,

RACCOMANDA di tenere presenti i seguenti criteri durante la valutazione e la comunicazione degli studi epidemiologici riguardanti il consumo di uva, vino e altri prodotti vitivinicoli:

1.      Analisi e limiti

Le analisi statistiche devono essere corredate da un’interpretazione biologica. I dati raccolti o ottenuti nel corso di uno studio epidemiologico devono essere analizzati conformemente al protocollo di studio. I dati raccolti in uno studio possono tuttavia essere legittimamente esaminati per valutare ipotesi non esplicitamente formulate nel protocollo iniziale o per uno scopo secondario diverso da quello previsto in origine. Qualsiasi modifica di rilievo rispetto alla metodologia statistica descritta nel protocollo di studio deve essere espressamente indicata in ogni pubblicazione o presentazione dei risultati dello studio.

2.      Controllo di qualità dello studio

Deve essere garantita la qualità dei dati raccolti, ottenuti, prodotti o pubblicati nel corso o ai fini di uno studio epidemiologico.

3.      Integrità scientifica

Tutti gli studi, siano essi finanziati da enti pubblici o privati, devono essere condotti sotto la supervisione scientifica dell’epidemiologo che ricopre il ruolo di ricercatore principale e non del finanziatore dello studio. I risultati devono essere pubblicati solo se sufficientemente validi dal punto di vista scientifico. Prima di sottoporre un contributo ai fini della pubblicazione, deve essere categoricamente rifiutata qualsiasi richiesta di occultamento dei risultati, modifica o attenuazione dei contenuti di una relazione o posticipazione di una pubblicazione.

In linea generale, si richiede agli autori degli articoli epidemiologici di segnalare eventuali conflitti di interesse e indicare chi sono i finanziatori della ricerca.

Al fine di garantire il rispetto dei suddetti criteri, deve essere effettuata una valutazione del rischio di parzialità, conformemente alle linee guida riconosciute per la progettazione di uno studio.

Per “qualsiasi comunicazione sugli studi epidemiologici riguardanti il consumo di uva, vino e altri prodotti vitivinicoli”, si raccomanda di tenere presenti i seguenti criteri:

4.      Imparzialità

Gli utenti degli studi epidemiologici devono tenere conto del fatto che i risultati di uno studio costituiscono generalmente solo una piccola parte delle informazioni disponibili e che la scelta dei dati pubblicati può non essere imparziale. L’epidemiologo può infatti citare i risultati che confermano il suo punto di vista e tralasciare quelli che lo contraddicono. Tali parzialità e distorsioni devono essere evitate.

5.      Equilibrio

Qualsiasi comunicazione deve descrivere ogni aspetto dello studio epidemiologico in maniera onesta ed equilibrata, senza prendere in considerazione questioni non pertinenti, specie se prive di interesse scientifico.

6.      Buone pratiche

La comunicazione deve essere chiara, precisa, veritiera e affidabile.

La comunicazione deve essere attendibile, trasparente e imparziale.

La comunicazione deve tenere conto del fatto che la scienza consiste in un processo di raccolta di dati e di evidenze solide, e non deve contenere speculazioni riguardo ciò che potrebbe essere rilevante o non rilevante in futuro.