L’impatto della crisi del Covid-19 spiegato dagli esperti OIV

26 Jul 2020

Proprio perché la pandemia colpisce tutti, per la prima volta l’Organizzazione ha tenuto le riunioni online. Inevitabilmente, l’attuale crisi sanitaria ha avuto un posto di primo piano in tali incontri.

I gruppi di esperti ECOMAR (Analisi economica, mercati e consumo) e STATCO (Statistiche e congiuntura) sono stati invitati a rispondere a un questionario sull’impatto della crisi. La risposta è venuta dai principali paesi vitivinicoli (circa 15) e i risultati sono stati presentati durante le riunioni tenute durante il mese di giugno.

In questo articolo presentiamo una sintesi dei principali risultati del questionario, individuati e discussi dagli esperti dell’OIV. Il riassunto delle conclusioni è opera di Françoise Brugière, vicepresidente del Gruppo ECOMAR.

Françoise Brugière, vicepresidente del Gruppo ECOMAR

Una crisi preceduta da una situazione difficile

È piuttosto spinoso effettuare un’analisi quantitativa del commercio internazionale di vino nella prima metà del 2020. In verità, la crisi sanitaria è sopraggiunta dopo una fine 2019 perturbata in Cina e a Hong Kong, e in maniera più specifica in Francia, dai dazi imposti da Trump. Con l’arrivo della pandemia, secondo gli esperti dell’OIV, sono sorti problemi logistici causati dall’introduzione di protocolli sanitari all’entrata di porti e aeroporti, dalla sospensione dei viaggi passeggeri, dalla priorità e dall’attenzione date a chi trasportava attrezzature mediche, e poi dalla necessità di garantire gli approvvigionamenti di base. Di conseguenza, con o senza l’inclusione dei vini, i problemi sono durati per settimane. Nondimeno, il commercio mondiale di vino ha registrato una caduta di valore del 6,3% a febbraio e del 10,7% a marzo (rispetto a febbraio e marzo 2019). Più specificamente, le importazioni dalla Cina sono diminuite di un quarto, sia in volume che in valore, nei primi 4 mesi del 2020, rispetto agli ultimi 4 mesi del 2019. Il Brasile, la Svizzera e la Francia (nei 4 mesi), e il Regno Unito, la Germania e la Russia (nei 3 mesi noti) hanno ridotto le importazioni, che invece sono aumentate da USA, Canada e Irlanda (in valore) come anche da Spagna e Repubblica ceca (in volume). L’andamento dei prezzi è chiaramente in discesa per tutti i paesi.

Impatto complessivo e misure adottate

In tutti i paesi l’interruzione dei flussi turistici e la chiusura di bar e ristoranti hanno condotto a un netto declino dei punti vendita. Il passaggio alle vendite per consumo familiare è stato assai parziale e ha riguardato principalmente prodotti meno cari, specie con la diffusione delle vendite di tipo bag-in-box.

Le azioni di marketing B2B e specialmente le principali fiere internazionali sono state cancellate, come anche gli eventi enologici. Inoltre, non sono state più organizzate gare e degustazioni. Attualmente si cerca di proporre delle versioni digitalizzate di questo tipo di eventi, con reazioni alquanto nebulose.

In tutti i paesi sono state introdotte delle misure di aiuto statale, più o meno generose, a favore di tutti i settori, per sostenere l’occupazione tramite aiuti alle aziende tramite apporti di liquidità. Le società grandi e piccole, dai rivenditori specializzati ai produttori di vino e alle cantine cooperative, hanno sviluppato azioni di e-commerce con la consegna o le opzioni “click & collect”, più per mantenere i contatti con i clienti che per generare introiti significativi.

I danni al raccolto nell’emisfero meridionale

I paesi dell’emisfero meridionale, colti di sorpresa, hanno dovuto agire d’urgenza per portare a termine il raccolto. Si sono dovuti confrontare con situazioni difficili in termini di mobilità della forza lavoro, applicazione delle norme sanitarie per i lavoratori delle vigne e delle cantine (fornitura di dispositivi di protezione sanitaria individuale, gel idroalcolico e mascherine, rotazione dei turni di lavoro evitando i contatti, ecc.).

In particolare, in Sud Africa l’industria vinicola ha dovuto affrontare la proibizione totale delle vendite di alcolici sul mercato interno, e per diverse settimane anche le esportazioni di vino sono state bloccate. Dopo lo svolgimento di trattative specifiche, sono state di nuovo permesse le operazioni in cantina, il trasporto e l’esportazione di vino.

Preoccupazioni per le sfide presenti e future

Dal punto di vista economico, si prevede che nel breve termine le giacenze accumulate durante le settimane del lockdown, specialmente per i prodotti di maggior valore, porteranno alla caduta dei prezzi. L’imminente raccolto nell’emisfero settentrionale potrebbe esacerbare questa situazione. Nel medio termine, in tutti i paesi ci si aspetta il fallimento di molte aziende legate al turismo e alla vendita al dettaglio a causa della caduta della domanda, con conseguenze immediate per i loro fornitori. La prevedibile crisi economica ed eventualmente finanziaria avrà probabilmente un impatto sul settore del tempo libero, riconcentrando il budget di molte famiglie sui prodotti di prima necessità.

A un livello più psicologico, la crisi sanitaria, il confinamento di metà della popolazione mondiale per diverse settimane e la persistenza del rischio epidemico potrebbero minacciare a lungo termine il valore della condivisione e della convivialità che spinge il consumo di vino nel mondo.

Se a causa di questa crisi si consoliderà a livello inconscio il bisogno di stare da soli per essere al sicuro e l’idea che un gruppo di più di 10 persone costituisca un potenziale focolaio di contagio, la ripresa del consumo di vino di qualità sarà compromessa.

E adesso?

I due gruppi di esperti, in linea con il Piano strategico dell’OIV e per le questioni di cui sono responsabili, si propongono di lavorare su piani differenti di analisi e stanno organizzando del lavoro da remoto per i mesi a venire sui seguenti punti:

  • evoluzione delle giacenze mondiali di vino,
  • cambiamenti nei modelli di consumo (canali di distribuzione, occasioni per i consumatori, marchi di qualità, prezzi, ecc.),
  • evoluzione dell’enoturismo e, più ampiamente, monitoraggio del settore turistico e della ristorazione,
  • cambiamenti degli strumenti di gestione della crisi,
  • digitalizzazione del settore vinicolo (marketing, vendite, certificazioni digitali, ecc.).

* Le riunioni di primavera dell’OIV sono un’occasione di incontro per i nostri gruppi di esperti. Tali gruppi sono responsabili dello studio delle questioni scientifiche e tecniche nell’ambito del Piano strategico dell’OIV e ciascuno di essi è legato/relazionato per argomento alla rispettiva Commissione Vedi Organigramma del Comitato scientifico e tecnico dell’Organizzazione.

Per la prima volta l’Organizzazione ha tenuto le riunioni online. Inevitabilmente, l’attuale crisi sanitaria ha avuto un posto di primo piano in tali incontri